OMAGGIO AL MIO SENSEI: un arcobaleno donato


Mi stupisco ancora, nonostante l’età, di come alcune associazioni nascano quasi per caso: mentre cerco un soggetto adatto per l’approfondimento ecco sorgere nella mia mente una lavagna vuota, nessun appiglio dalle tante nozioni incamerate, poi ecco leggendo, guardando, ascoltando altri ecco è lì che mi aspetta, devo solo aprire il cassetto della memoria e sbirciare dentro…

Anche questa volta l’ispirazione è arrivata all’improvviso leggendo un articolo pubblicitario di un magazine di una catena di prodotti bio. Strano ma stimolante come al solito. L’articolo parla di colore, pittura e corsi d’arte per regalarsi momenti speciali dedicati solo a noi stessi. Questo mi ha riportato alla mente il mio inizio da Ikebanista più di 30 anni fa. Avevo letto la parola ikebana in un libro di Bruno Munari dedicato ai bambini e mi aveva incuriosito. Per alcuni anni la parola è rimasta dormiente in un angolo, ero troppo presa dalle occupazioni pratiche di famiglia, figlia, lavoro; ma sentivo l’esigenza di trovare spazio per me stessa, di dedicarmi poche ore senza l’assillo dell’organizzazione, necessaria, credo, per svolgere al meglio tutti i compiti richiesti ai vari ruoli ricoperti da noi donne. Per non soccombere cercavo “qualcosa” che potesse arricchire la mia parte interiore, un anelito di conoscenza e d’arte per rilassarmi dalle richieste pressanti della quotidianità. Un giorno d’autunno, nel giornale di mio padre, ho trovato un annuncio per dei corsi comunali per amatori, tra questi “IKEBANA” spiccava vivido esercitando il suo richiamo. Mi sono iscritta, ovviamente organizzata, mia figlia era ancora piccola, et voilà: uno degli incontri più stimolanti ed un innamoramento straordinario. 



Il corso era tenuto da colei che negli anni sarebbe diventata il mio Sensei. Il significato di questo termine giapponese, che forse non tutti conoscono, è più profondo del nostro insegnante/maestro; ha un accento deferente in quanto insieme, nel tempo, si costruisce una “via” fatta di ricerca interiore e approfondimento. Genevieve Ausenda, con un lieve accento francese, mi ha accompagnata alla scoperta di un’arte affascinante così come della sua personalità poliedrica. Mi ha regalato gocce di saggezza, spunti di riflessione e amore per la cultura giapponese. Prendendomi per mano mi ha condotto in un viaggio straordinario, spaziando tra gli argomenti più svariati, apparentemente senza nesso ma tutti concatenati, cercando più le somiglianze che le differenze. Viaggio che, per me, continua anche se, con mio grande rammarico, sono alcuni anni che Genevieve si è ritirata dall’insegnamento per motivi di salute. 

Fortunatamente ho raccolto alcuni articoli di ikebana che Genevieve ha scritto per la rivista BonsaItalia alla fine degli anni ’90. Gli articoli raccontano ai neofiti il suo amore per quest’arte speciale, nelle sue parole stampate ritrovo la sua “verve” e la sua saggezza: "…una lezione di ikebana Ohara è una pausa nella giornata, … troviamo serenità, ci liberiamo dallo stress e prendiamo coscienza che nel Cosmo non siamo che un filo d’erba nel prato…" e ancora "…per fare ikebana non basta una buona preparazione intellettuale, ci vuole altro: rispetto per la natura e gratitudine verso i fiori e le piante che, con il sacrificio di una parte del loro ciclo vitale, ci regalano la possibilità di fare una composizione, per la gioia nostra e altrui…" "… l’allievo deve acquisire la sensibilità per valorizzare al massimo il vegetale con un minimo intervento….".



Le sono molto grata, tra l’altro, per aver condiviso la sua conoscenza di Jozan Yamamoto, monaca zen, che componeva ikebana con l’umiltà di capire che sono rami e fiori con la loro morfologia, il loro colore e sviluppo a determinare la loro posizione nel vaso scelto. Ricordo molto volentieri l’emozione trasmessami da una foto, guardata insieme, che ritraeva in un piccolo contenitore celadon a forma di zucca un semplice ramo di salice piangente in primavera con alla base un bocciolo di camelia rosata.  
Pura poesia.

Ritratto di Jozan Yamamoto

Negli anni Genevieve è stata: 
- allieva di Jenny Banti Pereira, che ha portato in Italia l’arte dell’Ikebana;
- Presidente prima dello Ohara Study Group e poi del Chapter Ohara di Milano, per molti anni, è attualmente Presidente Onorario;
- infaticabile divulgatrice tramite mostre, dimostrazioni e corsi di Ikebana.


L’occasione per ringraziarla pubblicamente mi è data da una notizia arrivata durante l’estate: Ingrid Tosei Galvani della Scuola di Ikebana Wafu sta organizzando dal 19 al 21 ottobre 2018 una mostra di più scuole presso il Museo Garda di Ivrea che ospita una collezione di oggetti orientali. Ha chiesto al Chapter Ikebana Ohara di Milano di partecipare con alcune composizioni ikebana della Scuola Ohara, anticipando che Genevieve sarà l’ospite d’onore. 

Anna Massari

Bibliografia
- Bruno Munari, “Un fiore con amore”, Torino, Einaudi 1988.
- Stefano Signorin, articolo “Il dono del colore”, Magazine n. 20 Naturasì.
- Genevieve Ausenda, scritti e foto per BonsaItalia e per catalogo Kinko mostra sui Bronzi 1995.