"Il culto delle rocce in Cina e Giappone"
I Gongshi (in Cina) e i Suiseki (in Giappone), sono rocce dalle caratteristiche insolite per forma e consistenza, considerate rocce spirituali associate a concetti religiosi-filosofici Buddisti e Taoisti.
Queste straordinarie rocce, modellate nelle loro forme da elementi atmosferici attraverso i secoli, erano apprezzate non solo come elementi naturali insoliti da ammirare per il loro aspetto ma anche come oggetti di contemplazione e meditazione.
I letterati cinesi svilupparono un’estetica delle rocce che considerava colori, forme, perforazioni, rughe, crepe, solchi e anche suoni. Le rocce più pregiate suggerivano le forme delle montagne o di paesaggi di montagna con fiumi e cascate.
Le più grandi venivano esposte nei giardini dell’aristocrazia mentre quelle più piccole, adatte agli interni, e disposte in ciotole sopra una base di sabbia o immerse in acqua, decoravano lo studio dei letterati e favorivano la meditazione.
In Giappone, il periodo Muromachi (1336-1573) fu caratterizzato dallo sviluppo del buddismo Zen e dal culto delle rocce. I gusti estetici dei monaci Zen per le rocce portarono alla creazione dei giardini karesansui, realizzati con solo rocce e sabbia.
Maria Moku-ran Masera